È strano affermare che la persona a cui spesso si fa più fatica a voler bene siamo proprio noi stessi. Eppure a tanti di noi capita proprio così: siamo generosi e buoni con gli altri, disponibili ad accogliere, perdonare e fare sentire il nostro calore verso chi soffre o verso un amico in difficoltà. Ma, allo stesso tempo, siamo giudici spietati di noi stessi, accusatori severi e senza perdono verso quelle ferite, limiti, episodi spiacevoli della nostra storia che fanno parte del nostro bagaglio. Vorremmo cambiare il nostro corpo, il nostro carattere, essere più solari, meno ansiosi (come se si scegliesse di avere l’ansia!). Vorremmo cambiare la nostra storia, non avere fatto quell’errore, siamo pieni di “devo, dovrei, dovrei riuscire a, perché non riesco a…”. Bisogna coltivare una capacità di perdono e di accettazione di sé stessi. È alla base del cambiamento e della rinascita. Essa non ha nulla a che fare con un atteggiamento di passività e rassegnazione (“sono così e non cambierò mai!”). Solo chi inizia ad accettarsi inizia invece a modificarsi. Non è neppure da confondere con un mettere sempre al centro del mondo noi stessi e i nostri bisogni, come se esistessimo solo noi, in una logica di puro edonismo (ricerca del piacere) o ricerca di successo, come spesso ci suggerisce la nostra società. Esiste invece un volersi bene “sano”, che va imparato e coltivato (a volte con fatica). Un riunificare le varie parti di sé in un tutt’uno amato. Un riconciliarsi (=fare la pace) con sé stessi e anche i propri fallimenti. Una capacità di dirsi “vado sufficientemente bene lo stesso”. Un fare le cose giuste e buone per sé lo stesso. Un prendersi cura di sé in tutte le proprie parti (fisica, psichica e spirituale). Uno sguardo di misericordia da assumere verso sé stessi, i propri limiti e la propria storia. Se siamo tanto buoni con i nostri amici, perché non possiamo imparare piano piano a diventarlo anche con noi stessi? Non è facile. Già tante persone ci amano così come siamo, non ci condannano e ci perdonano: possiamo pian piano impararlo anche noi?